Asl Na3, alla “San Michele” partono le Usca

Asl Na3, alla “San Michele” partono le Usca

2 Aprile 2020 0 Di Gaetano Milone

In Penisola sorrentina attivate le unità mobili per l’assistenza domiciliare ai pazienti affetti dal temibile Covid-19 che non necessitano di ricovero ospedaliero.

 

L’Asl Na 3 Sud dà veloce esecuzione all’attivazione dellle Usca, unità speciali di supporto assistenziali sul territorio che andranno anche ad affiancarsi ai tanti medici impegnati nelle cure domiciliari ai contagiati da coronavirus Parte dei locali della Clinica San Michele di Piano di Sorrento, saranno destinati proprio ad ospitare queste Unità Speciali di Continuità Assistenziali. Un impiego “umanitario” della struttura della prestigiosa clinica di Piano di Sorrento, chiusa da anni dopo lavori di ristrutturazione e di postive risposte sanitarie all’utenza della penisola (ostetricia, centro dialisi, medicina e chirurgia).

Una discesa in campo positiva da parte del direttore Generale dell’Asl Na 3 Sud, Gennaro Sosto, particolarmente attento alle esigenze sanitarie del territorio e a dare una risposta positiva ai timori delle popolazioni locali su un territorio vastissimo quale quello della penisola sorrentina con località “lontane” dai due principali ospedali, il De Luca e Rossano di Vico Equense ed il Santa Maria della Misericordia di Sorrento.

” Alcuni dei locali della clinica San Michele – ha spiegato il direttore sanitario dell’Asl Na 3 Sud, Gaetano D’Onofrio, offerti gratuitamente dai proprietari, serviranno ad ospitare medici e personale sanitario impegnati nella gestione domiciliare dei pazienti affetti o sospetti di infezione da coronavirus. Inoltre – ha aggiunti il dottor D’Onofrio – nel cortile della Clinica, oltre alle macchine in uso ai medici verrà parcheggiato un nostro Camper per raggiungere in tempi brevi le località più estreme del territorio, per assicurare assistenza specialistica alle persone sospettate di aver contagiato il terribile virus”.

Una risposta strategica dell’Asl alle carenze strutturali- assistenziali della nostra sanità pubblica, una “vicinanza” a chi, purtroppo, vive nel terrore e molti, in quarantena, in questo momento particolarmente delicato della nostra esistenza.