A Benevento, in cucina per combattere il diabete

A Benevento, in cucina per combattere il diabete

8 Febbraio 2019 0 Di Alessandro Magliulo

È arcinoto, la prevenzione della dolce malattia comincia a tavola seguendo una dieta che, pur non rinunciando al gusto, può rappresentare un baluardo all’aumento della glicemia.

“Il diabete? Te lo cucino io!” è il titolo di un’iniziativa avviatasi nella sala convegni della struttura sanitaria di Cerreto Sannita della Asl di Benevento. Gli chef Lorenzo Scinto e Italo Pontillo si sono impegnati nella preparazione delle pietanze utili per le persone affette da diabete. L’incontro con circa 70 segnati dal diabete, rientra nell’ambito del corso interattivo annuale organizzato da Ernesto Rossi, endocrinologo e diabetologo, dell’Azienda sanitaria, responsabile del Centro diabetologico di Cerreto.  “E’ la prima – ha spiegato Rossi – delle dodici lezioni che abbiamo programmato e che si terranno nel corso dell’anno”. E’ un progetto – ha sottolineato a sua volta il direttore generale della Asl di Benevento, Franklin Picker – che abbiamo fortemente voluto per essere accanto a chi è affetto da questa patologia; è un modo col quale si punta ad affermare la presenza sul territorio della sanità pubblica, come un servizio, che non è solo pronto soccorso ed ospedale. Bisogna continuare, e lo faremo, su questa strada”. In questa ottica, si inserisce la omologa struttura di Benevento e quella che presto si aprirà ad Airola.

Che si debba potenziare in ogni modo possibile la lotta a questo male che Rossi non ha esitato a definire come “bestia”, lo testimonia qualche dato. In Campania, oltre il dieci per cento della popolazione è afflitto da questo male e Benevento, con i suoi 17mila pazienti, è perfettamente in sintonia con tale rapporto. I due chef hanno preparato due menu: pasta e fagioli, petto di pollo ai ferri, insalata e frutta, il primo; pasta e patate con provola, polpette con pane, peperoni ripieni e banana il secondo. Inutile dire che Rossi, prima che i piatti venissero offerti, si è preoccupato di mettere in evidenza la salubrità del primo e la nocività del secondo. “Con questo impegno – ha spiegato a sua volta il direttore del distretto, Pietro Altieri – siamo al lavoro per recuperare un gap assistenziale, che sino a qualche tempo addietro, costringeva tanti nostri concittadini ad affidarsi a strutture disseminate sul territorio, anche fuori provincia”. Il programma, insieme con le lezioni teoriche, prevede anche uno stage di 6 mesi ai fornelli, da tenersi ogni 15 giorni per 15 pazienti. A curarlo, sempre Pontillo e Scinto.